Ancora denunce da parte di donne, Lilia aveva già denunciato il compagno alle autorità e poi è stata uccisa.
L’ennesimo atto di violenza nei confronti di una donna. Un’altra donna uccisa, accoltellata, un’altra mamma che se n’è andata per colpa delle violenze del compagno.
La vicenda
L’omicidio è avvenuto per accoltellamento, avvenuto nella loro casa di Spinea a Venezia, con un bambino di 4 anni nella stanza accanto. Erano le 5 di mattina quando Alezandru Uanosi, 35 anni, ha confessato alle autorità di aver ucciso a coltellate la compagna.
La confessione è avvenuta dopo una telefonata ai carabinieri nella quale ha detto “ho ucciso Lilia“. La donna aveva 40 anni, moldava, Lilia Patranjel, ed è stata uccisa da colpi di lama al torace nel salotto di casa. Al bambino l’uomo avrebbe raccontato “la mamma è caduta”.
L’arrivo immediato dei carabinieri dopo la telefonata ha proceduto mettendo al sicuro il bambino, portato per precauzione all’ospedale. In seguito la scientifica ha proceduto alle indagini, impegnandosi nella ricostruzione dei fatti.
Le voci del vicinato
L’amica e vicina di casa, madrina del bambino al battesimo ha raccontato “Alexandru lo avevamo visto verso le 21 la sera prima, sotto casa in garage con un amico, sempre nelle solite condizioni. Aveva la bottiglia di birra in mano. Se avessi anche solo intuito quello che stava per succedere, se avessi sentito una lite, delle urla, forse a quest’ora Lilia sarebbe viva”.
Altri vicini raccontano “Non abbiamo sentito niente. Né urla, né litigi”. L’unica cosa che riportano sono alcuni rumori insoliti il giovedì sera, che non potevano essere dovuti al bimbo perché era molto tardi. Da quello che per adesso risulta dalle indagini, il bambino di 4 anni, non dovrebbe aver assistito alla vicenda e risulta in salvo e in buone condizioni. Lui sa solo quello che ha sentito dire dal papà.